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Gioco di ruolo

Gio 19 Feb 2015 - 9:29 Da Lion Vega

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Un gioco di ruolo, abbreviato spesso in GdR, GDR o RPG (dall'inglese role-playing game), è un gioco dove i giocatori interpretano il ruolo di uno o più …

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Dragon's Prophet: Beta Hands-On

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Messaggio  Lion Vega Ven 22 Mar 2013 - 10:48

Da mmorpgitalia

Come anticipatovi, la settimana scorsa sono stato a Berlino per provare in anteprima Dragon's Prophet, il nuovo MMORPG dei taiwanesi di Runewaker Entertainment distribuito da Sony Online Entertainment in America e da Infernum Productions e Deep Silver qui da noi in Europa. Ora che la closed beta è iniziata è arrivato il momento di darvi conto delle mie prime impressioni su questo titolo.
Ospitati all'interno dell'esclusivo club berlinese CK-99 con tanto di memorabile cena medievale, il sottoscritto e una ventina di altri giornalisti del vecchio continente ha potuto mettere le mani sul nuovo titolo dei creatori di Runes of Magic, uno dei MMORPG free to play più giocati in assoluto in Occidente. Se il grande successo di quest'ultimo è da ascriversi al notevole supporto fornito dallo sviluppatore in tema di aggiornamenti ed espansioni, tanto da poter essere addirittura definito più ricco del titolo da cui indubbiamente deriva, ossia World of Warcraft, questo nuovo progetto vuole poggiare le sue fondamenta su di un qualcosa che non è mai stato trattato così approfonditamente in un MMO fantasy. Nientemeno che i draghi.

Questo il leit motive della presentazione tenuta da Tony Tang, Co-Founder di Runewaker, che ha anticipato la nostra prova. L'intelaiatura di base di Dragon's Prophet è infatti smodatamente classica: sono quattro le classi giocabili dell'unica razza disponibile, quella umana qui chiamata Osira. Non perché sia l'unica a popolare il mondo di Auratia, ma perché è l'unica cui i draghi, i veri signori di questo mondo, hanno concesso l'onore e l'onere di essere in simbiosi. Un po' alla Na'vi di Avatar, per dirla alla spicciola e usare lo stesso paragone utilizzato in fase di presentazione.



Da qui deriva il fatto che, relativamente alle classi dei personaggi, Dragon's Prophet propone una scelta decisamente limitata, con le quattro classi di base corrispondenti agli archetipi fantasy più ovvi: Guardian a fare da Tank melee e Ranger DPS da distanza insieme al Sorcerer, mentre L'Oracle è una sorta di prete particolarmente violento. Questa scelta di sole quattro classi ha direttamente a che fare con l'impostazione generale del titolo, che è quella di focalizzarsi peculiarmente sul taming dei tantissimi tipi di draghi che pascolano nel mondo. Oltre trecento quelli annunciati, anche se verosimilmente si tratta di trecento varianti contando tutte le combinazioni di abilità disponibili. Il punto è che il giocatore, oltre alle abilità di base della sua classe, ne avrà altre derivanti direttamente dal drago col quale si accompagnerà. Possono definirsi a tutti gli effetti abilità simbiotiche, dato che sono disponibili per il personaggio a seconda o meno che il drago sia presente sul terreno.

Partendo da un manipolo di abilità di base sarà dunque possibile evolvere il nostro personaggio utilizzando tante build quanti saranno i draghi a nostra disposizione. Ed è qui che viene fuori la più peculiare caratteristica del gioco, quella che riguarda l'evoluzione dei draghi stessi. Se all'inizio infatti, quando avremo modo di domarli (attraverso una modalità che mi ha ricordato molto quella di Red Dead Redemption) saranno innocui o quasi (anche se andando avanti nel gioco certo non mancheranno quelli più "tosti" a prescindere) è combattendo al nostro fianco che acquisiranno esperienza insieme al nostro personaggio e potremo farli crescere di pari passo. Sì, perché ne avremo fino a sei tra cui scegliere, e considerando che ognuno ha la possibilità di potenziarsi con equipaggiamento e skill dedicate come un vero e proprio PG ecco che di strada da fare ce n'è davvero parecchia. Sono comunque quattro anche le classi di specializzazione principali dei draghi, suddivise a seconda della natura della creatura: acqua, aria, terra e naturalmente fuoco.



I draghi avranno dunque la funzione primaria di definire le caratteristiche del personaggio, dando modo di sbizzarrirsi in varie specializzazioni contemporaneamente (sei, per l'appunto) senza limiti di sorta. E i personaggi che abbiamo potuto provare, di quarantacinquesimo livello, davano senz'altro la sensazione di essere complessi e flessibili nella gestione, con il lato estetico a fare da assoluto paradigma per definire la potenza del PG come in ogni theme park MMORPG che si rispetti. Concludendo l'analisi del sistema di progressione, oltremodo interessante è la possibilità di fondere le abilità di diversi tipi di draghi per crearne di ancora più unici secondo un sistema che mi ha ricordato molto quello utilizzato in molti titoli simili per l'incantamento degli oggetti.

Per quello che invece riguarda il gameplay Dragon's Prophet si caratterizza innanzitutto per uno stile di combattimento decisamente action come vogliono le produzioni più recenti, ossia utilizzando il mouse per mirare e i bottoni destro e sinistro per le abilità di base con invece le altre inserite su slot in barra richiamabili attraverso i tasti numerici. Se era possibile schivare i colpi, seppur i personaggi rimangano totalmente immobili durante l'utilizzo di qualsivoglia skill, non abbiamo invece notato alcuna abilità di parata. L'impressione è quella di un sistema genericamente "moderno" cui mancano però diverse chicche per poterlo definire veramente alla pari coi migliori rivali, vedasi TERA e Guild Wars 2. Oltre all'aspetto estetico dell'equipaggiamento mi è sembrata molto curata la spettacolarità delle abilità e delle animazioni, con addirittura alcune "prese" che mi sono parse ispirate a Vindictus. Insomma un combattimento sicuramente appagante, anche se privo di quel senso di dinamicità che possono vantare i concorrenti più agguerriti sotto questo aspetto.



Detto di progressione e combattimento, che ferma restando l'introduzione dei draghi restano le componenti principali del gameplay di un theme park, arriviamo a parlare del mezzo attraverso cui le esploreremo, ossia il PvE. Da questo punto di vista Dragon's Prophet maniene una linea decisamente tradizionale fatta di aree dedicate all'exp di diverso livello attraverso tonnellate di quest disponibili nei vari hub che le costellano. In questa prima fase di closed beta queste aree saranno sei (o sette, non s'è capito bene) comprese le due iniziali di Bakra e Satuma. In un gioco del genere non possono poi certo mancare le istanze, che saranno moltissime per ogni area e disponibili per diversi livelli di difficoltà.

Da quello che ho potuto vedere addentrandomi in una di queste insieme ad altri spaesati giornalisti lo stile è quello delle produzioni orientali, ossia prevalentemente orientato al grind con un aggro decisamente elevato che costringe a occuparsi di diversi mob contemporaneamente. Questo significa anche dungeon (almeno per quanto ho potuto vedere) non particolarmente ispirati dal punto di vista stilistico, con gran parte dell'attenzione rivolta invece a boss intermedi e finali per elevare la spettacolarità dell'esperienza di gioco. Il concetto di "fast run" per accaparrarsi i sospirati loot è dunque quello che dovrebbe fare da motore al party play. D'altra parte non mancherà comunque pieno supporto al solo play, tanto che oltre alle quest pure le istanze supporteranno questo stile di gioco.



Questo è quanto per quel che riguarda il cuore del titolo. Ma Dragon's Prophet non vuole farsi mancare un importante impianto accessorio, ciò che andrà a costituire l'end-game del titolo. A partire dal PvP, pienamente integrato già in questa closed beta e ambientato su isole dedicate che faranno da sfondo a battaglie massive cross-server. Il gioco prevede infatti una frontiera costituita da lembi di terra fluttuanti ricchi di risorse utili al crafting che saranno quello per cui le gilde si daranno tante sane mazzate. Queste isole varieranno di dimensioni e quindi d'importanza dando modo di combattere a gruppi più o meno numerosi, con le più grandi che avranno tanto di castello centrale da conquistare con tanto di armi d'assedio e draghi enormi da sconfiggere. Ce n'è insomma abbastanza per attirare anche i giocatori interessati a questo gameplay, specie considerando che sarà dispoibile un'ampia componente politica a esso collegata con tanto di alleanze, sistema di tasse e tutto quel che ne può derivare.

Come detto, dal PvP dipende il sistema di crafting e quindi l'economia. Sei sono le professioni: weaponsmith, alchemist, tinkerer, armorsmith, cuoco e carpentiere, e ognuna avrà bisogno, ai gradi più alti, delle risorse disponibili sulle isole della frontiera. In particolare, e qui entra in gioco la componente sandbox, il carpentiere è colui che avrà il ruolo di realizzare le strutture che potranno essere erette dai giocatori. la caratteristica forse più peculiare di Dragon's Prophet, oltre ai draghi, è infatti quella di avere un Housing System davvero articolato, sia in termini di tipologie di costruzioni che di arredi. La sensazione che mi ha dato è che ce ne sarà abbastanza per far sbizzarrire anche i più esigenti, con tanto di trofei dei boss uccisi, tipo teste appese alle pareti o arazzi da esibire all'ingresso di case e hall di gilda.



Anche se, in sincerità, mi ha lasciato particolarmente esterrefatto il fatto che, in un titolo su di loro totalmente incentrato, non si possa far combattere i draghi tra di loro un po' a la Pet Battle System di Mists of Pandaria. Chiesti lumi al riguardo la risposta è stata "cavolo, è una buona idea!". Questo facepalm a parte, dal lato dei contenuti Dragon's Prophet, pur poggiando su di un'intelaiatura prettamente theme park classica, mi ha grossomodo convinto grazie al potenzialmente vincente sistema PvP e agli elementi sandbox forniti dall'housing. L'impressione tecnica sul titolo lascia invece alquanto a desiderare. Non tanto dal punto di vista grafico: l'engine proprietario RENA, versione migliorata di quello di Runes of Magic, fa il suo dovere in termini di dettaglio e texture, specie considerando che si tratta di un free to play e che perciò deve girare sul più ampio range di macchine possibile, quindi sarà anche fortemente scalabile. Ma riguardo all'altra caratteristica di questo MMORPG consiste nel fatto che il gioco è appena entrato in closed beta anche a Taiwan, e se da un lato questo è positivo dal punto di vista della freschezza del prodotto è anche vero che ciò comporta il fatto che necessiti di testing, tuning e di tutto quant'altro un titolo invece già ampiamente rodato in Oriente non avrebbe bisogno.

Dico questo avendolo provato con mano e avendo notato i numerosi bug che ancora lo affliggono. Certo siamo ancora in fase di closed beta ma credo di poter dire che difficilmente il titolo sarà realisticamente "pronto" nel giro di pochi mesi, non perché dubiti delle capacità di Runewaker ma per il fatto che buona parte dello sviluppo finirà senz'altro col concentrarsi, anche giustamente, sull'implementazione di contenuti quali istanze, quest e via dicendo rischiando di lasciare incompleti e con problemi alcune feature del gioco, almeno per i primi mesi. Dal punto di vista dello shop, che a detta di Runewaker e Infernum non conterrà niente di pay to win ma offrirà personalizzazioni estetiche e boost vari per velocizzare l'exp, potrebbe essere quindi avventato lanciarsi in pazzi acquisti dando per scontato il fatto che il titolo bissi il grande successo commerciale di Runes of Magic, ma certo non è manco scontato il contrario. Quindi l'appena lanciato Founder's Pack lo consiglio solo a chi è rimasto assolutamente estasiato di quanto letto in quest'articolo.

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